Le cessioni di beni a consumatori finali residenti nei Paesi UE, con trasporto a cura del cedente, sono considerate vendite a distanza (su cataloghi o per corrispondenza).

Le operazioni di commercio elettronico indiretto (con consegna fisica dei beni e senza che l’acquirente abbia optato per l’applicazione dell’imposta sugli acquisti intracomunitari) a consumatori finali, sono soggette a IVA nel Paese di destinazione dei beni.

Tuttavia se l’ammontare delle cessioni, effettuate in altro Stato UE, è inferiore a 100.000 euro, nell’anno precedente e/o in corso, ovvero inferiore all’eventuale minore ammontare stabilito dal Paese di destinazione, l’IVA si paga nel paese del Cedente.

Per gli acquisti dai Paesi UE, viene applicata l’IVA nel Paese del Cedente, se si tratta di cessioni fatte in Italia per importi inferiori a 35.000 Euro complessivi, nell’anno precedente o nell’anno in corso, e sempre che l’acquirente non abbia optato per l’applicazione dell’IVA sugli acquisti intracomunitari, in caso contrario si applica l’IVA in Italia.