L’articolo 348 c.p. punisce, con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da 103 a 516 euro, chiunque abusivamente eserciti una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato.

Di recente il Tribunale di Pesaro (14 marzo 2017) ha condannato per esercizio abusivo della professione, ai sensi dell’articolo 348 c.p., la titolare di un centro di elaborazione dati (CED) che aveva dichiarato di essere in possesso del titolo di consulente del lavoro. La sentenza ha riconosciuto anche il diritto al risarcimento del danno al Consiglio Provinciale dell’Ordine.