Finalmente cade un ingiusta preclusione. I professionisti ora potranno accedere ai Fondi Strutturali UE come tutte le PMI. Questa la novità introdotta da un emendamento all’art. 40 della legge di stabilità per il 2016.

Nel periodo 2014/2020 il nostro Paese gestirà 44 miliardi di Fondi Strutturali UE ai quali si devono aggiungere 20 miliardi di co-finanziamento nazionale.

Dei 44 miliardi complessivi, 32,2 miliardi derivano dai fondi di coesione (20,6 miliardi dal FESR-Fondo europeo di sviluppo regionale, 10,4 miliardi dal FSE-Fondo sociale europeo, 1,1 miliardi per la cooperazione territoriale europea e 567 mln della YEI, l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile) che si vanno a sommare ai 10,4 miliardi del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e ai 537 mln del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

I fondi di coesione Fesr e Fse saranno così distribuiti tra le regioni, con maggior incidenza sulle aree più svantaggiate:

22,2 miliardi di euro alle regioni meno sviluppate (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia),

1,3 miliardi di euro alle regioni in transizione (Sardegna, Abruzzo e Molise),

7,6 miliardi di euro alle regioni più sviluppate (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Friuli Venezia-Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Lazio).

Nel periodo 2014-2020, l’Italia gestirà oltre 60 programmi operativi regionali e 14 programmi operativi nazionali, articolati secondo gli obiettivi tematici previsti dall’Accordo, tra cui ricerca e innovazione, digitalizzazione nazionale, piccole e medie imprese, riduzione dell’inquinamento da Co2 e sostegno alle energie alternative, contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici, utilizzo efficiente delle risorse naturali, miglioramento del trasporto pubblico locale, sostegno alla povertà e alla mobilità lavorativa, formazione, riqualificazione e istruzione, maggiore efficienza nella amministrazione pubblica dei fondi.

Uno qualsiasi di questi programmi può interessare ora anche i professionisti italiani o gli ordini professionali. La costituzione di GEIE (EEIG) transnazionali per la riqualificazione dei dipendenti degli studi professionali, ad esempio, sarebbe visto come un progetto con priorità assoluta e finanziabile fino al 75%.

(per ulteriori info si veda il volume La gestione del ciclo di progetto di Gianni Corradini edizioni Cafoscarina).