Dal 2019 i dividendi e le plusvalenze sono soggetti a un’imposta sostitutiva del 26%.
Abrogata la differenza tra partecipazione qualificata e non qualificata, i dividendi e le plusvalenze percepiti, da soggetti non imprenditori, scontano una ritenuta a titolo d’imposta o imposta sostitutiva del 26%.
Per le partecipazioni qualificate si passa quindi dalla tassazione sul 58,14% alla tassazione, del totale percepito, al 26%, a prescindere dall’ammontare e dalla quota di partecipazione.