In un periodo di crisi del commercio, le restrizioni ai pagamenti in contanti rischiano di provocare più danni che benefici.

Il dlgs n. 231/2007 ha introdotto in Italia precisi limiti in materia di pagamento in contanti. Attualmente sono in vigore i seguenti limiti:

        Cittadini italiani e degli altri Stati UE        Euro 999,99

        Cittadini extra europei                                 Euro 14.999,99

Per pagamenti dei cittadini extra europei superiori a Euro 999,99 il commerciante o l’esercente dovrà tuttavia osservare alcuni precisi obblighi:

– inviare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate;

– acquisire fotocopia del passaporto del cliente e ottenere una “autocertificazione” dal cliente in cui si attesta che non possiede la cittadinanza italiana né di uno dei paesi della Ue o dello Spazio Economico Europeo, e che non è residente in Italia.

– entro il primo giorno feriale successivo a quello dell’operazione, il commerciante deve versare il denaro contante incassato sul proprio conto corrente e consegnare alla banca copia della comunicazione inviata all’Agenzia delle Entrate;

– l’operazione andrà comunicata all’Agenzia delle Entrate mediante comunicazione polivalente.

Per un turista giapponese che vuole acquistare, con pagamento in contanti, un abito che costa 2.500,00 euro, il commerciante dovrà mettere in atto quanto sopra.

Invece il turista inglese che vuole acquistare, in contanti, una borsa che costa 1.200,00 Euro dovrà rinunciarvi o pagare con carta di credito.