Nel 2016 non potranno entrare in Italia, per ragioni di lavoro autonomo, più di 2.400 cittadini non comunitari che intendano investire nel nostro Paese più di 500.000 euro e creare almeno tre nuovi posti di lavoro.

Un paradosso che si commenta da solo! Il DPCM 14.12.2015 contingenta il numero dei cittadini non comunitari che intendono entrare in Italia per portare ricchezza o investire.

La quota di 2.400 ingressi per lavoro riguarda tutti coloro che:

– intendono assumere una carica societaria in Italia (es. consigliere di amministrazione di una società estera);

– gli imprenditori che intendono investire in Italia oltre 500 mila euro di risorse proprie, creando almeno tre nuovi posti di lavoro;

– artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati;

– cittadini stranieri che intendono costituire imprese «start-up innovative» ai sensi della legge 17 dicembre 2012 n. 221, in presenza dei requisiti previsti dalla stessa legge e che sono titolari di un rapporto di lavoro di natura autonoma con l’impresa.

Questi 2.400 soggetti, a cui sarà concesso, portare in Italia i loro capitali o le loro idee, dovranno chiedere il nulla osta, il visto e il permesso di soggiorno all’Ufficio stranieri.