La Banca d’Italia, nel suo rapporto mensile, ha comunicato che le sofferenze degli istituti di credito a marzo 2016 sono aumentate del 13,6% rispetto alle sofferenze a marzo 2015.
Secondo i dati di Bankitalia le sofferenze ammontano a 196,963 miliardi di euro.
Tra le sofferenze vengono compresi anche quei finanziamenti che, se rinegoziati, sostituiti o surrogati, modificandone le condizioni: durata, tasso, periodicità di pagamento, ecc. potrebbero essere rimborsati.
L’atteggiamento inflessibile degli istituti di credito è quantomeno masochista, si preferisce passare a sofferenza il credito, costringendo l’imprenditore a chiudere l’azienda, anche se questi potrebbe, magari in più anni, rimborsare il prestito continuando a lavorare.
La sostituzione consente di chiudere il vecchio mutuo e di sottoscriverne un altro completamente nuovo, mentre la rinegoziazione prevede solo la modifica di alcune clausole contrattuali del mutuo precedente.
Alla surroga , applicabile solo per un importo di mutuo pari a quello del capitale residuo ancora da rimborsare, generalmente si fa ricorso quando si intende cambiare banca.
Le operazioni di rinegoziazione, sostituzione e surroga non sono onerose per il debitore (legge n.40/2007 .