Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 20 gennaio 2016 il D. Lgs. che recepisce la Direttiva 2013/55/UE sul   riconoscimento dei titoli professionali  acquisiti in uno Stato dell’Unione consentendo al professionista l’esercizio in altro Stato UE.

Il D. Lgs. Introduce la Tessera professionale europea (EPC), da subito disponibile per:  infermieri, farmacisti, fisioterapisti, guide alpine e agenti immobiliari.

La richiesta di rilascio della tessera europea dovrà essere rivolta all’autorità competente attraverso il Sistema  di informazione del mercato interno (IMI).

Anche i professionisti  che intendono prestare, in altro Stato membro servizi temporanei ed occasionali, diversi da quelli che possono avere ripercussioni in materia di pubblica sicurezza o di sanità pubblica,  possono chiedere il rilascio della tessera professionale europea.

La tessera vale 18 mesi, ma può essere prorogata su richiesta dell’interessato.

La domanda di rilascio della tessera può essere presentata esclusivamente on line e deve essere corredata dei documenti richiesti dallo Stato membro ospitante.

Sarà possibile chiedere anche l’accesso parziale ad un’attività professionale se sono soddisfatte le seguenti condizioni:

  1. Il professionista è pienamente qualificato per esercitare nello Stato membro di origine l’attività professionale per la quale si chiede un accesso parziale
  2. Le differenze tra l’attività professionale legalmente esercitata nello Stato di origine  e la professione regolamentata in Italia sono così rilevanti da comportare un completo corso di istruzione e formazione
  3. L’attività professionale può essere oggettivamente separata dalle altre che rientrano nella professione regolamentata in Italia. In ogni caso l’attività potrà essere considerata separabile solo se può essere esercitata autonomamente nello Stato membro di origine.

Il D. Lgs. prevede anche il riconoscimento del tirocinio svolto in uno dei Paesi UE, le autorità competenti al rilascio delle abilitazioni per l’esercizio della professione regolamentata riconoscono i tirocini professionali effettuati in un altro Stato membro, a condizione che il tirocinio si attenga alle linee guida che il MIUR e gli Ordini professionali dovranno emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del D. Lgs.