Principato di Monaco, Vaticano, Cile, Nauru, Niue, Barbados, Andorra, Saint Kitts and Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Samoa e Uruguay, sono i nuovi ingressi nella white list italiana.

Questi Paesi con il D.M. del 23 marzo 2017, pubblicato il 3 aprile, sono considerati Stati che garantiscono un adeguato scambio di informazioni e, quindi, escono dalle precedenti  black list (anche se lo Stato del Vaticano non era mai stato inserito in una black list).

Molteplici sono i benefici che ne derivano per coloro che operano con questi Paesi. A titolo esemplificativo ricordiamo: l’esenzione dalle ritenute e imposte sostitutive italiane (per i soggetti ivi residenti) su alcuni redditi di capitale, la deducibilità degli accantonamenti ai fondi pensione esteri, la presunzione di residenza dei trust, ecc.